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La montagna

Il Monte Nerone è una vetta della catena appenninica umbro-marchigiana, situato nei comuni di Apecchio, Cagli e Piobbico, in provincia di Pesaro e Urbino; la sua vetta raggiunge la quota di 1526 m s.l.m.. Il dislivello di 1200 m, tra le pendici ove sono situati i paesi e la sommità offre una varietà di vegetazione, paesaggio, ampio ed interessante. Nella cima si possono trovare due rifugi per il ristoro e degli impianti sciistici; la vetta è presidiata da strutture della RAI e del Ministero della Difesa.

Per quanto riguarda i ripetitori RAI è molto interessante notare che essi sono molto potenti: riescono ad irradiare il segnale sino a circa 190 km di distanza, riuscendo a fare arrivare il TGR Marche, ad esempio, anche fuori da questa regione.

Etimologia

L’origine del nome è incerta: si narra che il console Gaio Claudio Nerone nella battaglia del Metauro contro i cartaginesi di Asdrubale inseguì i Galli fino alla vetta della montagna, da cui il nome. Un’altra leggenda vuole che un certo Domizio Nerone si ritirò nelle grotte del monte per paura della vendetta di Giove che aveva minacciato di ucciderlo con un fulmine. Un giorno di sole si spinse sui prati e apparì una nuvola, dalla quale Giove scagliò il fulmine uccidendolo. A parte la leggenda, probabilmente il nome Nerone è dato dal aspetto del monte, spesso con la vetta coperta di nere nubi.

Storia

I primi insediamenti di cui rimangono testimonianze vengono dal tardo neolitico (VI secolo a.C.), grazie ai ritrovamenti di sepolcreti e oggetti di uso domestico. A seguire le popolazioni italiche, gli Umbri, i Piceni, gli Etruschi, hanno lasciato la loro impronta come testimoniano i nomi dei luoghi circostanti. Un ritrovamento durante dei lavori, di una statuetta nera raffigurante Marte, conferma l’esistenza di un Loca sacra, un tempio a lui dedicato. Il popolo romano ha anch’esso segnato il territorio, sono emersi negli insediamenti a valle (come a Piobbico) pavimentazioni, condutture in piombo ecc. Dall’ottavo secolo iniziarono a prendere piede i monasteri, con benedettini, camaldolesi, e luoghi di ritiro pure femminili. A seguire dopo il mille il potere passa alle famiglie signorili, che iniziano ad erigere fortilizi, castelli, torri, ancora oggi visibili, nei paesi sottostanti e sulle pendici della montagna.

Geografia

Si presenta come un massiccio calcareo, con una significativa varietà di paesaggi, son presenti doline, forre, pareti verticali e splendide formazioni carsiche, sia ipogee che superficiali. Tutta l’area del Nerone è riconosciuta in ambito nazionale e internazionale di grande rilevanza geologica, per l’affioramento di centinaia di metri di stratigrafia infatti è spesso sede di rilevamenti paleontologici-stratigrafico da parte di varie università. La montagna ha così restituito dal passato importanti testimonianze come scheletri e fossili di animali estinti, che hanno permesso di raccoglierli ed esporli nel museo di Piobbico e Apecchio. Dal Monte Nerone nasce il Fosso del Presale .

Flora

Lungo le pendici sono presenti boschi e prati adibiti al pascolo, che mutano di tipologia salendo in quota. Si possono incontrare lecci, ornielli, carpini, faggi, sorbi, cerri, impreziositi nel sottobosco da ciclamini, orchidee, viole, gigli. All’occhio più attento appaiono nei boschi e nei prati i funghi, e con l’ausilio del cane si possono trovare pure tartufi.

Fauna

Oggi parte del monte è oasi di protezione e quindi interdetta alla caccia, per salvaguardare il patrimonio faunistico. Tra i mammiferi è facile trovare cinghiali, daini, lepri, istrice, scoiattoli, talpe, ricci, volpi, faine, tassi è presente in maniera minore pure il lupo. Inoltre tra i volatili vi sono numerosissimi i passeriformi, i corvi, colombe, beccacce, picchio, cuculo, rondine, la più rara aquila, il falco, la poiana. Nella notte invece vivono pipistrelli, gufi, barbagianni, civetta; in acqua le salamandre i rospi, le rane, nei fossi più ossigenati trote, gamberi, granchi. Infine i rettili ove attenzione richiede la vipera, invece nelle grotte si trova la fauna più delicata e singolare come i geotritoni e i numerosi ortotteri come il Dolicopoda.

Attività sportiva

Il monte offre spunto per molti sport:

trekking, mountain bike, ed equitazione lungo i tanti sentieri segnalati
arrampicata o torrentismo sulle vie già armate
Deltaplano e parapendio dalla sommità
speleologia nelle molte grotte note, ed ancora in esplorazione
in inverno sci e snowboard presso il rifugio “Corsini” :dotato di un modernissimo skilift con ben 7 piste
snowpark per gli amanti dello snowboard e sport invernali

Mar 27, 2017 La montagna

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